20 Febbraio 2023 | PROGETTI TEATRO, TEATRO REGIA

AMORI E SAPORI NELLE CUCINE DEL PRINCIPE


LA CONTRADA TEATRO STABILE DI TRIESTE

ENTE AUTONOMO REGIONALE TEATRO DI MESSINA

presentano

AMORI E SAPORI NELLE CUCINE DEL PRINCIPE

di

Roberto Cavosida

un’idea di

Simona Celi

con

Tosca D’Aquino e Giampiero Ingrassia

e con

Giancarlo Ratti, Tommaso D’Alia, Rossella Pugliese, Francesco Godina

scene

Luigi Ferrigno

costumi

Carlo Poggioli

musiche

Ivo Parlati

aiuto regia

Davide Paciolla

assistente alle scene

Sara Palmieri

regia di

Nadia Baldi

coproduzione Teatro di Messina, La Contrada Trieste

SINOSSI

Cosa accade nelle cucine di Palazzo Ponteleone mentre nei lussuosi saloni soprastanti si consuma il famoso ballo narrato ne Il Gattopardo? È presto detto: volano le portate, si azzuffano i cuochi, si tirano padelle ma soprattutto si svelano amori impensabili, crudeli e meravigliosi conditi da tutti quei santi e profani profumi tipici della cucina siciliana.

Teresa, la cuoca, in gioventù è stata la prostituta prediletta nientemeno che di Don Fabrizio Salina, il Gattopardo.

Il loro fu un amore tanto intenso quanto impossibile che incendiò un’intera estate. Ma è da allora, da vent’anni, che non si vedono e lei lo aspetta, sperando che la degni almeno di un saluto, mentre la sua anima custodisce un inconfessabile segreto. Un segreto che Monsù Gaston, il cuoco mandato in aiuto dei Ponteleone dallo stesso Don Fabrizio, non tarderà a scoprire: Carlo, il figlio ventenne di Teresa, è figlio del Principe di Salina, che di lui non sa assolutamente nulla.

Amori e sapori nelle cucine del Gattopardo si dipana tra succulenti litigi, ricatti, ironia, sarcasmo e umorismo attraverso lo scontro di Teresa e Monsù Gaston. Uno invidioso dell’altra, non si accontentano di gareggiare nel preparare i piatti migliori, ma vogliono avere anche l’esclusiva delle attenzioni di Don Fabrizio. Un testo nel quale pietanze e sentimenti si mischiano ad arte in quel caleidoscopico mondo fatto di languore ed erotismo, di passione e causticità tipico del “profondo” sud.